Il Ponte della Vittoria ed il Canale della Moto Guzzi sono due curiosi punti di interesse nei dintorni di Cremeno, piccolo comune dell’ Altopiano Valsassina.
Il Ponte della Vittoria
Costruire il ponte fu certamente un’impresa audace: attraversa il torrente Pioverna a 96 metri d’altezza, con una sola arcata di circa 200 metri.
La struttura, in cemento armato, è un unico arco parabolico di 53.5 metri di corda, che, grazie a snelle pilastrate, sostiene il piano di carreggiata a due corsie, con una larghezza originaria di 5 m e una lunghezza di 75 m fra le spalle. La struttura è provvista di marciapiedi realizzati a sbalzo su entrambi i lati. Il parapetto è in muratura, cemento decorativo e ferro lavorato, con belvedere a terrazza poste al centro del ponte, dove si trova anche il monumento ai Caduti.
Edificato nel 1924, su progetto dall’ ing. Danusso di Milano, fu costruito dall’ impresa Terzi. E’ stato poi rinforzato nel 1984, allargando il piano per avere una carreggiata di 6 metri, lasciando però intatte le sue originarie caratteristiche architettoniche e stilistiche.
La centrale idroelettrica della Moto Guzzi
Terminata la Seconda Guerra Mondiale, la Moto Guzzi realizzò in Valsassina una centrale per portare corrente negli stabilimenti di Mandello del Lario, sfruttando le acque del Pioverna.
Chiusa negli anni ’60, venne in gran parte smantellata, ad esclusione del lungo tracciato di cemento che collegava Moggio, Cassina, Cremeno e Maggio. Il Canale è visibile lungo il percorso che parte dalla frazione di Maggio verso la località Tonalli di Sopra, Pra Marc e fino alla vecchia strada per la Culmine di San Pietro, per tornare di nuovo a Maggio, per il Canale Guzzi e Tonalli di Sopra.
In una delle vallette dove confluivano i torrenti dalla centrale sorge la Cascina Cornella. La proprietaria Marialuisa ha ricostruito la storia della centrale e degli operai che vi lavorarono tra il 1947 e il 1950: ci si può rivolgerere a lei per conoscerne le curiosità e gli aneddoti. Per l’ Altopiano Valsassinese, l’ opera rappresentò una grande occasione di sviluppo e portò lavoro nel difficile periodo del Dopoguerra.